Matthew Spiegelman, Transmitter, 2019

Realizzato in un periodo di tre anni dal 2014 al 2016, Transmitter è un racconto fotografico sperimentale intorno al sito delle prime due torri di trasmissione radio a New York. Le immagini sono centrate su una piccola lingua di terra lungo l’East River a New York, tra due ex siti industriali, ora trasformati in un parco. Questo luogo a Greenpoint Brooklyn, dove la gente del posto si recava alla fine della giornata per guardare il tramonto, è diventato un palcoscenico per scene di connessione personale. Con queste fotografie lo spettatore è testimone di piccoli gruppi e coppie in conversazione. Il loro linguaggio del corpo e le loro espressioni trasmettono un apparente desiderio di connettersi o essere compresi dai loro compagni. Mescolate a queste ci sono immagini di individui singoli che sono venuti a comunicare con lo spazio aperto e il fiume. Spesso hanno portato libri da leggere che rivelano interessi personali. In tutti i casi c’è la netta impressione che un’esperienza personale profondamente sentita venga trasmessa con la speranza di essere accolta. La sequenza delle fotografie in forma di libro si articola in tre atti senza soluzione di continuità che seguono la traiettoria del sole che tramonta dal primo pomeriggio all’oscurità facendo da sfondo al dramma delle personalità e delle relazioni che si svolgono in primo piano.