Roxana Savin, On Heaven’s Doorsill, 2025

On Heaven’s Doorsill indaga le credenze stratificate che circondano il tema dell’aldilà, approfondendo la mitologia, i racconti popolari e le antiche tradizioni della Romania rurale. Il progetto è ispirato alla nonna dell’artista, Alexandra. Ha vissuto tutta la sua vita in un villaggio della Romania, dove il tempo scorreva con il susseguirsi delle stagioni e l’esistenza quotidiana si svolgeva in armonia con gli antichi ritmi della terra.

Una notte, molto tempo dopo essere rimasta vedova, mentre la terra tratteneva il respiro, fece un sogno strano. Il suo defunto marito le apparve in silenzio. Lei gli chiese: “Sei venuto a prendermi?” “Non ancora”, rispose lui. “Tornerò a prenderti al momento del raccolto”.
E così lei aspettò.
Le foglie diventarono dorate, il fieno fu tagliato e i campi si gonfiarono di maturità. Al momento del raccolto, lei varcò le porte dell’altra sponda e lo raggiunse.

Il sogno di sua nonna riflette una particolare visione del mondo condivisa anche dalle usanze, dalle leggende e dai miti locali che l’artista ha incontrato durante la sua infanzia, come la ballata popolare rumena La pecora. È la storia di un giovane pastore che viene avvertito da una pecora incantata della sua morte imminente. Di fronte alla notizia, il pastore immagina la sua dipartita come un’integrazione nel ritmo eterno della natura, simile alla fine e all’inizio del ciclo naturale. In questa prospettiva, la morte viene accettata e immaginata come un matrimonio cosmico alle “porte del paradiso”; il dolore è attenuato e la tristezza del “grande passaggio” non viene espressa attraverso l’angoscia, ma attraverso l’immagine di una stella cadente.

Lo spazio liminale descritto in On Heaven’s Doorsill è un luogo in cui l’ordinario assume una qualità inquietante e il confine tra i vivi e i morti si sta dissolvendo. I rituali che rendono omaggio ai defunti offrono sia conforto che disagio. L’attenzione si sposta verso l’interno, verso il terreno psicologico interiore plasmato dalla fede e dalle sue verità inquietanti: il rispetto e l’accettazione della morte, il peso duraturo del passato e la presenza persistente degli spiriti tra i vivi.