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Esaurito
Come si legge la fotografia sulle pagine di un libro? Quale è il legame e quale la differenza tra libro d’artista e libro fotografico? Quale rapporto si stabilisce oggi tra il libro come oggetto e i dispositivi informatici che intervengono non solo nella comune pratica fotografica (dalle reflex alle compatte ai cellulari e agli smartphone) ma anche nella progettazione, realizzazione e diffusione del libro stesso? Sono questi alcuni degli interrogativi sottesi in tante manifestazioni e pubblicazioni su cui da pochi anni si stanno confrontando più o meno direttamente fotografi, storici, critici e curatori.
Per molti decenni è stato il libro il modo più diffuso di mettere in ordine (di solito miniaturizzandole) le fotografie, garantendo loro in questo modo – le fotografie sono oggetti fragili che si rompono o si smarriscono con facilità – se non immortalità, la longevità e insieme un pubblico più vasto. In un libro la fotografia è, ovviamente, l’immagine di un’immagine. Ma poiché, già in partenza, è un oggetto liscio e stampato, riprodotta in un libro una fotografia perde la sua qualità essenziale assai meno di un quadro. Eppure neanche un libro è del tutto soddisfacente quando si tratta di diffondere una serie di fotografie. L’ordine nel quale le fotografie devono essere guardate è proposto dall’impaginazione, ma nulla obbliga i lettori a seguire la sequenza prescelta né indica il tempo necessario da passare su una fotografia. ( Susan Sontag )
Nella storia della fotografia si possono rintracciare innumerevoli esempi di volumi che pubblicano fotografie in quantità notevole adottando varie tipologie a seconda delle occasioni – cataloghi di mostre, album personali, portfolio, book promozionali, storia e saggistica – e si può affermare che tutti o quasi tutti i grandi fotografi sono stati coinvolti nella stampa di uno o più libri delle proprie immagini, anche quando il termine photobook ancora non esisteva; ma al giorno d’oggi questa modalità sta acquisendo una dimensione mentale e una presenza senza precedenti, configurando un genere a sé stante, strutturato come un dispositivo che funziona secondo una gamma di paradigmi simbolici, narrativi e concettuali diversi, ideati e realizzati in una grande varietà di materiali, editing, dimensioni, formati, rilegature.
( Silvia Bordini )
Silvia Bordini
Postmedia Books
2020
144 pagine 19,6 x 14,6 cm
72 illustrazioni
Copertina flessibile
Italiano
isbn 9788874902576