Eyal Weizman, THE ROUNDABOUT REVOLUTIONS, 2015

15 Euro

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Una delle caratteristiche comuni dell’ondata di recenti rivoluzioni e rivolte in tutto il mondo non è politica, ma piuttosto architettonica: molte divampate sulle rotatorie del centro città. Pensando al rapporto tra protesta e forma urbana delle città, Eyal Weizman inizia con la rivolta del maggio 1980 a Gwangju, in Corea del Sud, la prima delle “rivoluzioni rotatorie”, e porta il suo lignaggio fino alla primavera araba e alle sue conseguenze infernali.

Rileggendo la storia della rotatoria attraverso i vortici della storia che la attraversano, il libro segue lo sviluppo della rotatoria in Europa e Nord America all’inizio del XX secolo, alla sua successiva esportazione nel mondo coloniale in un contesto di tentativi per disciplinare la “caotica” città non occidentale. Come ha fatto un apparato urbano messo al servizio del potere autoritario a diventare il luogo della sua rovina?

Oggi, mentre l’ondata di rivolta che ha caratterizzato la Primavera Araba sembra calare, quando nazioni e società si disintegrano a causa di brutali guerre civili e di oppressione militare, la serie di rivoluzioni potrebbe sembrare il circolo infernale di Dante. Per contrastare questa controrivoluzione, Weizman propone che il potere immanente del popolo alle rotatorie dovrà trovare il suo corollario nel lavoro sostenuto alle tavole rotonde, la formazione permanente di movimenti politici in grado di attuare un cambiamento politico.

Il sesto volume della serie Critical Spatial Practice nasce dal contributo di Eyal Weizman alla Gwangju Folly II nel 2013, una mostra curata da Nikolaus Hirsch con Philipp Misselwitz e Eui Young Chun per la Biennale di Gwangju. Weizman e l’architetto Samaneh Moafi costruirono una follia composta da sette rotatorie e una tavola rotonda di fronte alla stazione ferroviaria di Gwangju, uno dei punti centrali degli eventi del maggio 1980.

Eyal Weizman – The Roundabout Revolutions
Stenberg Press
Collana: Critical Spatial Practice
2015

A cura di Nikolaus Hirsch, Markus Miessen
Con la collaborazione di Blake Fisher e Samaneh Moafi
Con foto di Kyungsub Shin
Design: Zak Group

120 pagine, 10.5 x 15 cm
illustrazioni a colori e b/n
Copertina morbida con sovracoperta
Inglese

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