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Carolle Bénitah, JAMAIS JE NE T’OUBLIERAI, 2019

70 Euro

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Esaurito

“Mentre lavoravo ai miei archivi personali, mi sono resa conto che c’erano pochissime immagini dei miei genitori prima del loro matrimonio: un deserto iconografico spiegato dal fatto che erano nati negli anni ’30 in Marocco, non avendo ancora acqua corrente o elettricità. Le poche fotografie conservate da mia nonna sono state rinchiuse  per non toccare la tragedia causata dalla perdita accidentale di uno dei suoi figli. Una coltre di silenzio ebbe un colpo con il divieto di questa vita precedente. Mi sono trovato orfana di immagini del passato.

Colleziono fotografie anonime che compro nei mercatini delle pulci. Sono colpita dalla felicità mostrata in queste foto, da queste persone che non conosco ma che sono esistite, amate e scomparse. Sono fantasmi che mi seguono in silenzio, e li prendo in carico per costruire un immaginario album di famiglia per riparare l’oblio.

Sto ricostruendo il ricordo della mia famiglia che mi mancava, ne sto inventando un altro fatto su misura dove risorto tutti gli antenati che sono scomparsi, i territori che non conoscevo e che mi sono stati vantati.

Questi scarti, regalati per qualche euro sul marciapiede perché gli eredi non li vogliono più, cambiano status con un semplice gesto: l’applicazione della foglia d’oro sulla fotografia. Mascherando parte dell’immagine e, più precisamente le facce di questi fantasmi, moltiplico le possibili proiezioni dieci volte.

L’oro è un metallo inossidabile. La superficie piatta dorata opera sia come una distruzione che come una superficie lucida su cui si riflettono le nostre stesse facce.

Scelgo fotografie che evocano qualcosa di déjà-vu, una posa familiare, momenti felici che illustrano tutte quelle favole raccontate sugli antenati. Questa felicità, ritualizzata come si svolgono gli eventi, si riferisce alle bugie sul mito familiare. Rimuove la materia oscura relativa alla famiglia, che è esattamente assente da queste fotografie.

Per negare questa felicità ideale, noto in fondo alle fotografie di questo album immaginario, ricordi personali e dolorosi che parlano della difficoltà di costruire una vita felice “proprio come nelle foto”.

Scrivo questi ricordi su una tastiera i cui tasti sono inoperanti a causa di un caffè che ho accidentalmente versato lì, proprio come Hölderlin che ha rimosso volontariamente alcune corde dal suo pianoforte e ha suonato senza sapere quali fossero mancanti. I ricordi che racconto diventano opachi, incomprensibili per il lettore.

Ma come queste fotografie, che esprimono l’impossibilità dell’identificazione, costruisco ricordi “assenti”.

L’uso di queste immagini è un modo di vivere per procura e ripristinare una vita da sogno. Tuttavia, la procedura della foglia d’oro crea lacune nella memoria e impone una distanza, quindi non sono ingannato dalla bugia che mostrano.

Lavorare su queste fotografie ci permette di piangere la vita familiare ideale. Riprendendo una ad una tutte le vecchie fantasie su queste proiezioni e smantellandole, rende sopportabile questa simbolica morte. ”

Carolle Bénitah

Carolle Bénitah
L’Artiere Editions
2019
Design Teresa Piardi
A cura di Laura Serani
56 pagine, 20,7 x 22,5 cm
Stampa duo tone  + stampa a caldo dorata. Rilegatura giapponese con spirale.
Prima edizione: 1000 copie
Inglese, Francese

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