17 Euro
2 disponibili
Cosa facciamo quando odiamo? L’interrogativo, date le circostanze del nostro tempo, è pressante: siamo avviluppati in società dell’inimicizia e del rifiuto, piegati alla sistematica rimozione dell’alterità. L’esaltazione dell’Io chiude la vita entro circuiti sempre più ristretti, tracciando confini e distanze di cui sembriamo obbligati a omettere le qualità inumane. L’odio si agita dentro di noi. L’odio ci agita. Ostilità, ripugnanza, intolleranza: rispondiamo inconsciamente a schemi binari che generano polarità inconciliabili e riproducono contraddizioni insanabili. Odiamo con passione. Ma questo affetto dell’animo sembra non poter sfuggire ai discorsi e alle rappresentazioni socioculturali dominanti che ne orientano il senso complessivo. Rintracciando le propagazioni telluriche dell’odio, diviene possibile osservare le molteplici linee di faglia della società; tuttavia l’indagine deve spingersi oltre, prestando attenzione tanto agli scuotimenti imprevisti quanto alle vibrazioni più impercettibili. L’odio è un movimento, un processo che accumula e rilascia una stratigrafia complessa di energie politiche, economiche e culturali. I suoi sussulti contemporanei aprono fratture inedite: si può odiare il capitalismo e le sue catastrofi? È possibile sottrarre l’odio ai modelli divisori e polarizzati che tendono a veicolarlo? Possiamo immaginare pratiche d’odio generative e rivoluzionarie, oltre qualsivoglia forma di appropriazione superficiale di tale sentimento? Ci avviciniamo all’epicentro di un fenomeno che ha segnato in modo indelebile la storia umana: nella voce dei suoi tremori più profondi, proviamo ora a cogliere l’alterità stessa dell’odio.
Estratti: Francesco Danesi della Sala, Farmacologia di un epilogo, Caterina Capello, Odiare (e amare) in curva
Contributi di: Stefan Ecks, Damiano Gallinaro, Chiara Musu, Rosana Pinheiro-Machado, Lucia Mury Scalco, Mondher Kilani, Lucrezia Quadri, Caterina Capelli, Federica Tessari, Roberto Carli, Giusi Bonomo, Roberta Donatini, Nicolò Atzori, Davide Lhamid, Matteo Montenero, Andrea Bortolotti, Paolo Ghisu, Luca Petrassi.
Ogni numero è orientato da una cornice tematica di ampio respiro, la cui interpretazione è affidata ai singoli contributi selezionati dal comitato di redazione.
Tra le pagine di Alea, l’etnografia antropologica si presta a incontri – o disincontri – inediti e affascinanti con un’ampia varietà di discipline, visioni e pratiche artistiche. Ai lettori ed alle lettrici è lanciata una sfida tanto provocatoria quanto arrischiata: tentare di ricomporre una possibile trama narrativa.
Alea, 2022
Direttore editoriale: Francesco Danesi della Sala
Progetto grafico: Diego Oberti, Francesco Danesi della Sala
Comitato di redazione: Pierluigi Bizzini, Maria Elena Lopatriello, Pasquale Menditto, Silvia Pizzirani, Stefania Zanetti
Coordinatrice: Alice Gattari
Comunicazione: Bernardo D’Ortenzio
copertina flessibile
cod.9788894670738