Erin O'Toole, April Dawn Alison, 2019

Quando April Dawn Alison è morta a 67 anni a San Francisco, nel 2008, nessuno sapeva chi fosse. Dagli anni ’70 era stata una reclusa, apparendo solo dopo il lavoro e nei fine settimana per scattarsi autoritratti in Polaroid nel suo appartamento, vestita come star del cinema, casalinghe e attrici porno. Durante il giorno, April Down Alison è stata chiamata “Alan” e conosciuta come fotografo commerciale. Di notte, trovava il coraggio di essere se stessa. Non appena l’archivio di 9200 autoritratti in Polaroid di April Dawn è stato donato al MOMA, la curatrice, Erin O’Toole, ha riconosciuto il loro valore. Nasce così un libro che risulta necessario in un periodo di costante dibattito intorno a ciò che riguarda il genere, l’identità e i diritti delle persone LGBTQ. April Dawn Alison è un’esplorazione a lungo termine di un sé nascosto, non pubblico, attraverso fotografie che sono esteticamente riuscite, esilaranti, buffe, enigmatiche, strazianti e, spesso, tutte queste cose insieme.

“È un modo di vedere te stesso come credi di essere, o come non puoi ancora essere nel mondo”.

– Erin O’Toole