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Alessandra Calò, CTONIO, 2024

75 Euro

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5 disponibili

In questa serie fotografica realizzata nella straordinaria cornice del Mediterraneo, l’artista Alessandra Calò tenta ancora una volta – in maniera poetica ed evocativa – di usare il mezzo fotografico come strumento per documentare sì lo stato dei luoghi ma soprattutto per scavare nella memoria e far leva sulla necessità di re-instaurare quel legame ancestrale che lega l’uomo alla natura. Non a caso il titolo del progetto Ctonio ci accompagna in una dimensione dove il dialogo con il luogo non può prescindere da una riflessione sull’identità.

L’importanza rivestita dalla natura – oggi più che mai percepibile nel paesaggio mediterraneo contemporaneo – porta l’artista ad interrogarsi sulla storia che si cela dietro le infinite espressioni che essa offre allo sguardo, nel tentativo di riappropriarsi degli spazi generati dall’uomo. Nel secolo scorso le politiche economiche hanno incentivato l’occupazione e lo sfruttamento dei territori, cancellando progressivamente gran parte dei tratti caratteristici della zona mediterranea per delinearne dei nuovi.
Le rapide trasformazioni del territorio hanno prodotto l’immagine attuale di un paesaggio ‘cavo’, caratterizzato da aree deturpate per lo sfruttamento della materia prima: la pietra calcarea (calcarenite). Partendo dal presupposto che l’uomo è sempre stato abituato a vede la Natura dal punto di vista del profitto, ci rendiamo conto che raramente egli si accorge del rapporto che sussiste con la complessità dell’ambiente di cui è parte. Egli è pertanto incline a credere che la natura si addomestichi sfruttandola per trarne beneficio finché ce ne sia vantaggio.

Alla fine degli anni ‘50 il fenomeno della migrazione verso luoghi meno ostili e lavori più proficui ha portato lo spopolamento di vaste aree e la popolazione è stata letteralmente sostituita da una importante presenza selvatica, che si è riappropriata dello spazio, ristabilendo quell’ecosistema complesso e autosufficiente che solo l’enigmatica legge della Natura poteva ristabilire.
Lo spazio che un tempo è stato “crocevia e luogo di pianificazione” oggi si rigenera e restituisce – nella ricchezza della sua vegetazione – la memoria sedimentata di chi lo ha abitato e reso luogo unico nel suo genere.

 

 

Alessandra Calò, CTONIO

Studiofaganel, 2024

Prima edizione, 300 copie numerate e firmate

Immagini Alessandra Calò

Testi Marilena Renda

Editing Sara Occhipinti

Design Andrea Occhipinti

21,5 x 28,5 cm

56 pagine

Stampato in Ottobre 2024 da Poligrafiche San Marco, Cormons

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