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“Un cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo”, fece gridare William Shakespeare al re inglese Riccardo III sul campo di battaglia. Una leggenda beduina narra che Allah prese una manciata di vento del sud, gli diede il suo respiro e creò il cavallo, “che volerà senza ali e conquisterà senza spada”. Nel corso del tempo il cavallo è stato generosamente descritto da poeti e scrittori.
Il cavallo ha dato un contributo fondamentale alla storia dell’umanità: come animale da soma, per le guerre, come mezzo di trasporto e nelle fattorie. Lo status dell’animale è cambiato dopo la rivoluzione industriale. Con la meccanizzazione dell’agricoltura e l’ingresso dell’automobile, il cavallo ha perso la sua funzione pratica. È diventato un animale da compagnia per la ricreazione, lo sport e la terapia. Una parte meno documentata di questa storia è il cavallo che serve come cibo.
Nel 1948 il nonno di Heleen Peeters (BE) iniziò un’attività che oggi molti considerano un tabù: la carne di cavallo. A quel tempo la gente era povera, si stava riprendendo dalle fatiche della Seconda Guerra Mondiale e la carne di cavallo, essendo un prodotto di alta qualità a un prezzo accessibile, era molto richiesta. Ma ora, 70 anni dopo, l’industria della carne di cavallo è in declino.
Partendo dall’azienda di famiglia, Peeters ha esplorato la cultura del cavallo (carne) in Belgio, Francia, Italia, Polonia, Argentina, Uruguay, Kirghizistan, Stati Uniti e Canada. Perché la carne di cavallo sta diventando meno popolare? Cosa succede ai cavalli se non vengono più mangiati? Che rapporto abbiamo con gli animali? E che dire della necessità di ridurre il consumo di carne?
Questo libro, riccamente illustrato, passa dagli allevamenti, dai concorsi e dai centri di recupero ai macelli, alle fabbriche e alle macellerie.
Heleen Peeters, HORSE
The eriskay Connection, 2021
Fotografie, concept, testo Heleen Peeters
Design Rob van Hoesel
Traduttore Cecily Layzell
20 × 30,5 cm
216 pagine
Copertina morbida
Lingua inglese
ISBN 9789492051561