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IL TERZO REICH è l’immagine e il suono di una comunicazione inculcata. Su uno schermo nero lampeggia la quasi totalità dei sostantivi della lingua italiana, circa quattordicimila parole. Qui, il linguaggio-macchina ingoia interi ambiti di realtà, là dove i beat, come i nomi, appaiono uguali nella loro serialità meccanica, come fossero i blocchi edilizi di una conoscenza che non lascia scampo. Ogni pausa è occupata: un trattamento che attacca la capacità mnestica, incapace di trattenere una parola che appare nel baleno di microsecondi. Si tratta di comprimere lo sguardo e l’ascolto sul punto critico di fusione, di distendersi poco prima della perdita dell’aggancio percettivo. L’opera di Romeo Castellucci e di Scott Gibbons è un flusso inarrestabile che tutto travolge e dove la trasparenza totalitaria del linguaggio lascia emergere la fisicità del suono in tutta la sua intensità.
Questo disco presenta musicalmente le sfaccettature di un’opera multimediale in cui tutti gli oggetti nominati sono presentati come un lampo di testo e un’esplosione di suoni. Tutti i suoni utilizzati sono stati presi dalle trasmissioni della sonda Voyager 1 inviate dall’esterno del nostro sistema solare mentre attraversa lo spazio interstellare. Il tic ostinato che compone la spina dorsale della musica, così come le interferenze e le elaborazioni sonore, provengono dall’orizzonte assoluto della nostra specie, dal limite estremo della nostra portata. Ci rimane solo un senso di densità e risolutezza travolgenti. Entro pochi anni Voyager 1 perderà l’ultima potenza residua e cesserà le trasmissioni. Il mio intento era che i materiali fossero vissuti fisicamente; il nuovo arrangiamento e il remix per il disco mantengono questo approccio. Si consiglia l’ascolto ad alto volume. (Scott Gibbons)
Ascolta l’estratto
A: (18:45)
B: (20:00)
Romeo Castellucci/Scott Gibbons, IL TERZO REICH
Master Giuseppe Ielasi
Foto di Romeo Castellucci
Pieghevole b/n
180×15 cm
Testo italiano e inglese
XING, 2024