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Esaurito
«Il nostro sistema dovrebbe includere la disobbedienza civile che vigila sull’autorità, le folle nelle strade e la rivolta se la provocazione è grave. Sono un jeffersoniano perché mi pare che solo una struttura politica libertaria e pluralista possa oggi rendere cittadini nel mondo moderno.»
Paul Goodman
A partire da una sofisticata rielaborazione della tradizione politica americana, in cui si fondono tensioni individualiste e istanze comunitarie, il «jeffersoniano» Goodman affronta già alla metà del Novecento alcuni dei problemi cruciali delle società tardo-industriali, gli stessi con i quali facciamo i conti ancora oggi: crisi della democrazia rappresentativa, degrado urbano, marginalizzazione dei giovani, crescita della burocrazia, massificazione di bisogni, consumi e valori, crisi della ragione. E lo fa ricorrendo all’armamentario analitico del pensiero libertario, con soluzioni radicate nel qui e ora basate sul decentramento, la descolarizzazione, la disobbedienza civile, lo sviluppo della personalità, il potenziamento dei valori comunitari, la sperimentazione sessuale e familiare…
Paul Goodman (New York, 1911-1972) è stata una delle voci più ascoltate della controcultura degli anni Sessanta.
Paul Goodman, Individuo e comunità
Elèuthera Editrice
2014
176 pagine, brossura
Italiano