Jake Reinhart, Laurel Mountain Laurel, 2022

Laurel Mountain Laurel: il titolo è una sorta di palindromo approssimativo, adatto alla visione di Jake Reinhart, in cui il tempo si riflette su se stesso e la fine è anche l’inizio (ed è anche la fine). Il transitorio e il duraturo si rivelano essere la stessa cosa.

Queste fotografie – in qualche modo sia tenere che spietate – sono state fatte nel sud-ovest della Pennsylvania, nella regione di Youghiogheny. Una traduzione superstite dice che “Yough” significa quattro, e “henné” significa torrente. “Sono stato lungo questi quattro ruscelli e ho visto come si uniscono”, dice Reinhart, “perdendo la loro specificità ma mantenendo ciò che è inerente a ciascuno – creando qualcosa di più grande e unendo luoghi e persone che altrimenti apparirebbero disgiunti e separati”.

Come per i ruscelli, così le singole immagini esistono essenzialmente, mentre insieme legano sia lo spazio che il tempo – l’eterno e il geologico portato in una parvenza di coerenza con il fragile e l’umano. Vediamo che, nonostante i nostri migliori sforzi per cancellare e sfruttare, la terra alla fine avrà la sua strada, e secondo i suoi tempi.

Copertina leggermente rovinata, per questo in saldo.