Luísa Ferreira, Matérias, 2022

Materias racconta di una performance spontanea in uno spazio industriale abbandonato. Una notte l’autrice si è recata presso un bar del Bairro Alto a Lisbona, il suo amico João ( J.F.N. ) possedeva la chiave della falegnameria del Central Tejo a Belém. João invitò il suo ex ragazzo è passarono lì la giornata, era l’8 settembre del 1991. La fotografa li ha seguiti mentre facevano esperienza dello spazio fino allo sfinimento. Si sono spogliati e hanno mescolato i loro corpi con i materiali. La materia ha impregnato i loro corpi ed i corpi sono diventati materia. L’esperienza del corpo a contatto con il ferro, con i trucioli di legno, con le lenzuola bianche, con la luce, poi il ricongiungimento, l’essere lì osservare, senza provocare, lasciar fluire. Un dolce e lento ballo.