40 Euro
Esaurito
La fotografia è sempre dipesa dall’estrazione e dallo sfruttamento delle cosiddette materie prime naturali. Dopo aver iniziato utilizzando rame, carbone, argento e carta, le materie prime della produzione di immagini analogiche nel XIX e XX secolo, la fotografia si affida oggi, nell’era degli smartphone, a terre rare e metalli come il coltan, il cobalto e l’europio. La mostra si concentra sulla storia delle materie prime chiave utilizzate in fotografia e stabilisce una connessione tra la storia della loro estrazione, il loro smaltimento e il cambiamento climatico. Osservando opere storiche e contemporanee, racconta la storia della fotografia come storia della produzione industriale e dimostra che il mezzo fotografico è profondamente coinvolto nei cambiamenti della natura indotti dall’uomo. La mostra presenta opere contemporanee di una serie di fotografi e artisti, tra cui Ignacio Acosta, Lisa Barnard, F&D Cartier, Susanne Kriemann, Mary Mattingly, Daphné Nan Le Sergent, Lisa Rave, Alison Rossiter, Metabolic Studio’s Optics Division, Robert Smithson, Simon Starling, Anaïs Tondeur, James Welling, Noa Yafe e Tobias Zielony, insieme a opere storiche di Eduard Christian Arning, Hermann Biow, Oscar e Theodor Hofmeister, Jürgen Friedrich Mahrt, Hermann Reichling e altri, e materiale storico proveniente dall’Agfa Foto-Historama di Leverkusen, dall’Eastman Kodak Archive di Rochester e dal FOMU Photo Museum di Anversa, nonché campioni di minerali raccolti da Alexander von Humboldt dalla collezione del Museum für Naturkunde di Berlino.
Boaz Levin, Esther Ruelfs, Tulga Beyerle, Mining Photography – The Ecological Footprint of Image Production
Spector Books, 2022
Editor Boaz Levin, Esther Ruelfs, Tulga Beyerle
Concept Boaz Levin, Esther Ruelfs
Design Studio Pandan
19×25 cm
176 pagine
Copertina morbida
Lingua Inglese
ISBN 9783959056564