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Chiusura delle frontiere, cancellazioni di voli, ordini di rimanere a casa; una popolazione collettiva che si aggrappa ai notiziari, alle analisi online, ai social media e alle dicerie. Poche volte, a nostra memoria, il linguaggio – per quanto frammentato, disinformato, misurato o retorico – ha avuto un tale peso.
Le prime iterazioni di Mountain of Salt, l’ampia serie di opere di collage testuali di Bindi Vora, hanno iniziato a prendere forma proprio in questo contesto. Composta da fotografie trovate e collage di forme digitali, ognuna sposata con frasi e affermazioni tratte da articoli di cronaca, conferenze stampa e social media, la serie di 371 opere ripercorre l’intreccio di archi sociali, politici e ideologici delle prime fasi della pandemia, dell’era post-Brexit e di Black Lives Matter, approdando al potere del linguaggio. Io, come molti altri, mi sono reso conto del paesaggio in cui vivevamo, dove tutto sembrava amplificato”, dice Vora. Mi sono aggrappato ai telegiornali per trovare aggiornamenti, statistiche e curve… per me ha messo in evidenza il modo in cui le parole e i discorsi hanno una presenza fisica, che si ripercuote su di noi e ha un peso”.
Mountain of salt, Bindi Vora
Perimeter Editions, 2023
15 x 19 cm
448 pagine