Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni, Rhome, 2020

Roma è la città adottiva di Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni, entrambi l’hanno scelta come base di ritorno da tutte le loro peregrinazioni legate al mestiere di fotoreporter. Dopo anni di esplorazioni di altri mondi i due fotografi hanno avuto l’urgenza di entrare sotto la pelle della città. Il loro viaggio attraverso Roma, che oscilla tra una narrazione di eventi internazionali e il racconto intimo, esplora ciò che c’è oltre oltre la dicotomia che divide il personale dall’universale.

La città di Roma, attraverso le fotografie di Caimi e Piccinni, diventa evocatrice di una forza profonda, nascosta nella realtà ma evidente nelle fotografie che la rappresentano, formata da microcosmi che si intrecciano tra incontri e situazioni. Luoghi, istanti di vite private, atmosfere: uno scenario fuori dagli stereotipi, lontano dall’immaginario turistico, affrontato senza filtri. “Rhome” è dunque una visione espressionista, viscerale, senza compromessi e anche inquietante della città che Caimi e Piccinni chiamano casa.

“Lavorando sulla sequenza e accoppiando le immagini per il libro, abbiamo optato per un approccio istintivo ed emotivo, invece di favorire una narrazione logica e consequenziale. Questo modo di operare, aprendo infinite connessioni tra le immagini, ci ha dato una rinnovata visione della città e un accenno di verità sulle nostre stesse vite”. Con Rhome, Caimi e Piccinni presentano il secondo capitolo del progetto a lungo termine su tre “città in transizione” (Napoli, Roma, Istanbul): metropoli vulnerabili, in bilico, sempre esposte alla mutazione.