Bharat Sikka, Ripples in the Pond, 2025

In Ripples in the Pond, l’artista intraprende un’esplorazione articolata di Makharda, una cittadina periferica alla periferia di Calcutta, nel Bengala Occidentale. Situata in un paesaggio caratterizzato da oltre venti tranquilli stagni, Makharda emerge non solo come luogo geografico, ma come luogo di complessa convergenza temporale e socio-culturale. Attraverso un’indagine fotografica basata sul processo, l’artista rende visibili gli intrecci tra memoria, modernità e la lenta violenza dell’invasione infrastrutturale.

Il progetto si fonda su un atto personale di ritorno, sia fisico che affettivo, che evoca la sensibilità immaginaria di “Malgudi Days”, una serie televisiva indiana degli anni ’80, che qui funge non solo da riferimento nostalgico, ma da cornice estetica attraverso cui comprendere l’immaginario semi-rurale. Gli stagni, ricorrenti in tutta l’opera, funzionano simbolicamente e formalmente come agenti riflettenti, allo stesso tempo corpi d’acqua letterali e superfici metaforiche che riflettono le tensioni tra passato e presente, fantasia e realtà, rurale e urbano emergente.