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The Line of Water esplora la memoria come entità mutevole e fluida, in cui il trauma non è solo una ferita, ma un catalizzatore di trasformazione. Attraverso una riflessione poetica e metafisica sulla caducità e la perdita, il progetto esamina come il territorio, sia fisico che emotivo, assorba, rimodelli e trasmetta le tracce del passato, generando nuovi linguaggi di memoria e creazione.
Sara Palmieri, artista visiva che lavora principalmente con la fotografia, indaga il potenziale materiale e simbolico delle immagini. La sua pratica si estende alla scultura e alla performance, utilizzando processi sperimentali per esplorare come il territorio e le narrazioni personali modellano la memoria collettiva, mettendo in discussione i modi in cui le immagini costruiscono e decostruiscono la realtà.
Ispirato all’alluvione del Polesine del 1951, la più devastante nella storia italiana, il progetto considera il territorio come un archivio della memoria, dove l’acqua, la terra e le storie ereditate agiscono come agenti viventi di
trasmissione. L’immagine stessa diventa una superficie percettiva dove si fondono gli opposti: visibile e invisibile, passato e presente, sommerso ed emerso. Il libro-oggetto, curato da Fiorenza Pinna, espande questa esplorazione in un’esperienza spaziale, visiva e tattile. I cambiamenti di materiale, le trasparenze e le sovrapposizioni interrompono il flusso di lettura, rispecchiando l’instabilità della storia e della percezione. In questo gioco tra immagine e materia, il libro stesso diventa un territorio di creazione, dove la memoria assume nuove forme e nuovi linguaggi emergono dalle fratture del passato.
The line of water, Sara Palmieri
Witty books, 2025
Design e editing di Fiorenza Pinna
23 x 31 cm
168 pagine
Copertina flessibile con sovracoperta
Italiano e inglese
ISBN 979-12-80177-45-2