Maurizio Montagna, Toros: the marking of a territory, 2022

L’inconfondibile sagoma del toro di Osborne è così radicata nelle nostre menti da essere diventata un oggetto vernacolare nella fotografia: ampiamente utilizzata nell’arte e nel cinema, grazie alla sua riconoscibilità diffusa e alla potente immagine che evoca, potrebbe essere considerata una delle immagini più potenti degli ultimi anni. Nelle fotografie di Montagna, il grande toro di Osborne sottoscrive un dialogo articolato e controverso con le aree circostanti. Diventano quindi un mezzo per descrivere il paesaggio, aprendo un dibattito con l’ambiente sociale e naturale e rivelando il ruolo delle immagini come interferenza tra pubblico e privato, potere e percezione, politica e persone. Le immagini di Montagna svelano i meccanismi di formazione di un significato controverso nel paesaggio.