Hilar Stadler, Gasoline and Magic, 2016

Tutto in loro è cool. La Porsche 917 blu, la Chevy Camaro, le tute a strisce blu, rosse e gialle, i ragazzi con  i baffi e il sole in faccia. Le donne con l’eyeliner spesso e i pantaloni a campana, le ragazze in bikini al traguardo e le ghirlande di fiori per il vincitore. Gli sport degli anni ’60, ’70 e ’80 hanno dato vita a tutto un mondo di immagini che oggi suscitano una certa malinconia. Non solo una nostalgia per le vecchie auto da corsa, ma una nostalgia più completa per i giorni in cui anche le grandi gare automobilistiche si tenevano ancora su strade normali, quando ambiziosi meccanici armeggiavano su un’auto da corsa nel garage locale e le star internazionali dei Gran Premi erano ancora accessibili.

Gilles Villeneuve spinge una ciocca di capelli dietro l’orecchio, Pedro Rodriguez si riposa su un muretto di pietra, Jo Siffert sta in piedi in jeans bianchi e stivali da cowboy, Ayrton Senna è assorto nei pensieri. Le auto corrono attraverso Monaco e Le Mans e sulle colline di Palermo.

La maggior parte delle immagini in Gasoline and Magic, spesso impressionanti e quasi intime, sono state scattate da fotografi dilettanti, che ora condividono con noi il loro fascino per le auto. Il regista e collezionista svizzero Thomas Horat ha passato anni a rintracciare, etichettare e archiviare queste immagini, che ora presenta per la prima volta al mondo intero in Gasoline and Magic.