Kashi, di Tilby Vattard

“Varanasi, anticamente conosciuta come Kashi, è una città millenaria nel nord dell’India. In un pacifico antagonismo, il fervore spirituale si scontra con la corsa alla modernità. Lì, un fuoco sacro arde da oltre tremila anni, trasportando nel suo fumo i corpi dei morti verso Moksha, la liberazione dal ciclo delle rinascite. Per me la fotografia è un atto che coinvolge il corpo e la mente, è una meditazione. E Varanasi, la capitale spirituale dell’India, invita all’introspezione. Ogni giorno, deciso ad andare oltre le apparenze per catturare l’anima di questa città, mi aggiro senza sosta nel labirinto dei suoi vicoli. Istintivamente, il mio lavoro si limita alla parte più antica della città. Questo spazio – un labirinto inestricabile di templi e palazzi in rovina – ospita un mondo mitico intessuto di incantesimi. In questo teatro di apparizioni, frugo nel materiale delle strade per estrarre alcuni momenti.

La città evoca uno spazio intermedio dove il tempo si ferma e le persone aspettano di passare dall’altra parte della vita. Lungi dal costituire un corpus documentario, le fotografie che ho raccolto nel corso degli anni testimoniano la mia mitologia interiore.”

Tilby Vattard

“L’India è quasi sempre un’insidia per i fotografi europei, presi nella trappola della seduzione, dell’esotismo e del cambiamento di scenario, del luccichio dei colori o della bellezza degli abitanti. Riportano cartoline di occidentali affascinati – e un po’ smarriti – dallo splendore o dalla miseria, con uno sguardo, alla fine, superficiale. Qui non c’è nulla di paragonabile. Kashi esercita una sorta di incantesimo. Non importa se le fotografie di Tilby Vattard siano o meno fedeli alla realtà. Ci si perde in esse come in un sogno, popolato da sagome furtive, vapori inquietanti, bambini in preda a una sorta di incantesimo, gesti sospesi, animali trasformati in creature mitologiche. Sono miti e leggende, sacrifici, iniziazione e comunione.”

Caroline Bénichou