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Philippe-Alain Michaud, ABY WARBURG AND THE IMAGE IN MOTION, 2004

25 Euro

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Aby Warburg è meglio conosciuto come il creatore della disciplina dell’iconologia e come il fondatore dell’istituto che porta il suo nome. Tra i suoi seguaci c’erano celebri storici dell’arte del XX secolo come Erwin Panofsky, Edgar Wind e Fritz Saxl. Ma i suoi eredi hanno sviluppato, per la maggior parte, un’iconologia addomesticata, basata sull’interpretazione di materiale simbolico. Come Phillippe-Alain Michaud mostra in questo importante libro, il progetto di Warburg era lontano da qualsiasi ambizione positivista o neo-kantiana. Alimentato dal lavoro di Nietzsche e Burckhardt, Warburg ha creato una “iconologia critica” per rivelare l’irrazionalità dell’immagine nella cultura occidentale. In opposizione alle grandi narrazioni teleologiche dell’arte inaugurata dal Vasari, il metodo di Warburg operava attraverso anacronismi storici e discontinuità. Usando “montage-collision” per creare raccolte di immagini senza testo, ha riunito manufatti pagani e capolavori dell’arte rinascimentale fiorentina, l’antica astrologia del Vicino Oriente e la Riforma luterana, le feste manieriste e le danze sacre dei nativi americani. Michaud insiste che per Warburg, la pratica della storia dell’arte è stata la scoperta all’interno dell’opera d’arte stessa di fratture, contraddizioni, tensioni e le energie della magia, dell’empatia, del totemismo e dell’animismo. Sfidando i resoconti normativi del classicismo dell’Europa occidentale, Warburg localizzò le vere fonti del Rinascimento nello spirito dionisiaco, nell’espressione del movimento e della danza, nell’esperienza della trance personificata nella frenetica ninfa o nella menade estatica. Aby Warburg and the Image in Motion non è solo un libro su Warburg ma un libro scritto con lui; Michaud utilizza le intuizioni e le scoperte di Warburg per analizzare altre categorie di immagini, tra cui il dagherrotipo, la cronofotografia di Etienne-Jules Marey, il primo cinema e le danze di Loie Fuller. Una lettura essenziale per chiunque sia interessato alle origini della storia dell’arte moderna e alla cultura visiva della modernità.

Philippe-Alain Michaud
Zone Books
2004
408 pagine, brossura
con 100 illustrazioni
Inglese

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