Carolina Pimenta, Bubble Gum Stuck on My Shoe, 2025

Bubble Gum Stuck on My Shoe cattura un aspetto del Messico che emerge nelle strade: un panorama di invenzioni spontanee e temporanee, testimonianza dell’ingegnosità quotidiana, segni fugaci di come gli spazi urbani vengano costantemente adattati alle esigenze delle persone.
Carolina Pimenta è una fotografa portoghese che vive e lavora tra Lisbona e Città del Messico.
La sua pratica, che intreccia fotografia, collage e installazioni, ritrae la vita quotidiana con arguzia e sguardo critico, esplorando le relazioni tra la cultura mediatica e i confini dello spazio pubblico e privato.
Il suo lavoro rivela un volto del Messico che emerge direttamente dalle strade: un paesaggio di sedie impilate, muri rattoppati e soluzioni improvvisate che, nel loro insieme, diventano testimonianza dell’ingegnosità quotidiana, segni effimeri di come gli spazi urbani siano costantemente rimodellati per soddisfare le esigenze delle persone.
Bubble Gum Stuck on My Shoe nasce da questa attenta osservazione e da una raccolta di immagini che isolano dettagli e invenzioni apparentemente marginali, catturandone la natura spontanea e transitoria.
Il progetto è stato inizialmente concepito come un’installazione urbana durante ZONA MACO, con manifesti esposti nei quartieri di Juárez, Condesa, Roma e Polanco. La sua improvvisa interruzione, tuttavia, ha messo in luce la fragilità dei progetti che dipendono da promotori e sponsor.
Rimosso dal contesto fisico per cui era stato concepito, il lavoro ha trovato una nuova vita nella sfera digitale, circolando sul web e sui social media. Oggi assume la forma di un libro.
La stampa Risograph a tre colori, realizzata dall’Atelier Tatanka con un nuovo processo di mezzitoni e separazione dei colori, conserva il carattere inaspettato, spontaneo e urbano del progetto originale.
Questo volume raccoglie e documenta tutte le trasformazioni che il progetto ha subito: dagli incontri casuali per strada, alle sue apparizioni digitali, fino a queste pagine stampate. Soprattutto, testimonia la capacità delle idee di adattarsi, trasformarsi e trovare nuovi spazi, anche quando il percorso originale sembra svanire.