Simone Sapienza, CHARLIE SURFS ON LOTUS FLOWERS, 2018

Il 30 aprile 1975, un carro armato del Vietnam del Nord attraversò la porta del palazzo presidenziale a Saigon, significando la fine della crudele guerra americana e l’inizio di una nuova era indipendente dai regimi occidentali.
Più di 40 anni dopo, “Charlie naviga su Lotus Flowers” ritrae il Vietnam del dopoguerra attraverso una sequenza di risposte metaforiche al suo attuale limbo hollywoodiano tra l’ascesa dell’economia di libero mercato e l’unico partito comunista che regge ancora incontrastato potere dalla fine della guerra, deludendo la speranza di un paese democratico e libero. La storia si ripete, guardando l’Occidente.
In effetti, secondo il Pew Global Poll, il 95% delle persone in Vietnam concorda sul fatto che la maggior parte delle persone sta meglio sotto il capitalismo, anche se c’è disuguaglianza.
Popolato da una popolazione giovane ed energica, è probabile che il paese diventi una delle economie in più rapida crescita al mondo – la prossima tigre asiatica – ancora governata da un ordine e un controllo indiscussi, ma desiderosi di cavalcare l’onda della libertà economica.