Claire Amaouche, De tous les chemins sauvages, 2025

De tous les chemins sauvages è un viaggio attraverso il silenzio e la distanza, dove la solitudine dei luoghi selvaggi diventa uno specchio della deriva interiore dell’essere. Disillusa dal rumore delle città e dalla ripetizione dei volti, Claire Amaouche rivolge lo sguardo a ciò che rimane: tracce, echi di presenza in paesaggi remoti. In queste distese silenziose, non si limita a catturare il mondo così com’è, ma interviene, dipingendo sulle sue fotografie, confondendo il confine tra documentazione e immaginazione, memoria e mito. Ciò che emerge è una tranquilla meditazione sull’isolamento, l’impermanenza e la strana chiarezza che si trova nel vuoto.