Mariana Castillo Deball, KALEIDOSCOPIC EYE, 2019

Kaleidoscopic Eye parte da una discussione tra André Breton e Roger Caillois. Il confronto è nato dalla scoperta dei fagioli salterini messicani, fagioli che fanno movimenti improvvisi e saltano in aria. Caillois ipotizzò che la larva o qualche altro animale facesse muovere i fagioli. Breton respinse la sua teoria, accusando Caillois di essere un positivista di mentalità chiusa che negava il meraviglioso e il poetico nel suo tentativo di trovare una spiegazione razionale. Per il bretone, la possibilità assoluta o oggettiva ha offuscato i confini della razionalità, offrendo un universo caotico e stimolante: la bellezza convulsa. Caillois scrisse una lettera che concludeva il rapporto con Breton, dichiarando il suo tentativo di conciliare la ricerca con la bellezza. Caillois ha cercato di esaminare il caso, il caos e l’irrazionale con l’obiettivo di trovare uno schema simile alla struttura del corallo. La sua struttura dovrebbe combinare, in un unico sistema, tutto ciò che fino ad allora era stato sistematicamente escluso – una struttura in grado di prendere in considerazione tutte le possibili forme di realtà. Kaleidoscopic Eye è stato pubblicato per la prima volta nell’ambito della mostra Kaleidoscopic Eye, nel 2009 alla Kunst Halle Sankt Gallen, ora ripubblicata alla sua seconda edizione.