Claudia Amatruda, NAIADE

Questo progetto fotografico parte dalla necessità di affrontare una realtà difficile da accettare per una ragazza di 24 anni, una realtà fatta di corse in ospedale, continua ricerca di diagnosi, dolori, medicine, fisioterapia, molte domande senza risposta e peggioramenti continui. Naiade all’inizio nasce come diario di ciò che stavo e sto ancora vivendo, per poi trasformarsi in un libro fotografico che utilizza immagini anziché parole, per esprimere la condizione di invisibilità del dolore, l’oscurità di una diagnosi incompleta e non definitiva, ma anche ciò che la fotografia e l’acqua sono in grado di fare insieme alla determinazione e alla voglia di combattere.