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Parlando del suo rapporto con Napoli, Lea Vergine disse una volta che era l’unica città a non avere un ghetto. E ha osservato: “Pensi che a un napoletano importi se sei ebreo o altro?”. Questa noncuranza per l’altro, da cui si vuole essere guardati, ma sempre sfuggendo al giudizio, è ciò che trovo negli scatti di Anders Petersen. Una sorta di fuga continua, una capacità di parlare solo per frammenti. Eppure in questi frammenti si trova tutto: c’è ironia e sensualità, e una sorta di nobiltà antica, c’è abbandono all’occhio dell’artista, sì, ma mai del tutto. C’è fiducia, però. Fiducia e sfida percorrono sempre insieme questi sentieri, in quale percentuale non si sa: è il soggetto a stabilirli di volta in volta, oppure è il fotografo a trovarli in quell’unico movimento possibile che fonda una relazione, cioè l’incontro. Queste fotografie nascono in questo spazio indeterminato, appartenente più all’anima che alla topografia, all’incrocio tra l’immaginazione di Petersen e la realtà iperbolica che lui – o meglio, noi – intersechiamo. Così, egli ce la restituisce nell’unico modo in cui può essere resa. Nessuno saprà mai come dare forma a questo caos, ma noi possiamo, attraverso i nostri occhi osservatori, farlo nostro e farne parte, sapendo che muterà, ci sfuggirà, si tradirà, e che ciò che vediamo sarà vero solo nell’istante in cui si è verificato. Non mi è mai capitato di ritrovare, come in quest’opera di un uomo così lontano per origini dalla cultura mediterranea, le parole usate da Fabrizia Ramondino nella sua biografia Star di casa del 1991: “Napoli, dove è così difficile vivere e così allettante andarsene, che è così difficile abbandonare e costringe sempre a tornare, diventa, più di ogni altro, il luogo emblematico della condizione umana generale del nostro tempo: trovarsi su un pianeta inabitabile e tuttavia sapere che questo è l’unico che per il momento possiamo chiamare casa.”
Napoli – ANDERS PETERSEN
L’Artiere, 2024
Fotografia di Anders Petersen
Design: Ramon Pez
Testi di: Valeria Parella
Dimensioni del libro: 19,5 x 28,4 cm
61 pagine – stampate in Duotone.
2 libri con copertina morbida
Pubblicato in inglese
Prima edizione 1500 copie
ISBN: 979-12-809780-66