19 Euro
Esaurito
Nei primi mesi del 2012 Vincenzo Latronico e Armin Linke arrivano a Gibuti col progetto di raggiungere Addis Abeba utilizzando la ferrovia che costruirono gli ingegneri italiani, tra i quali un romanzesco antenato dello scrittore. Latronico, cresciuto ascoltando i racconti familiari, ha intenzione di ripercorre le labili tracce dell’Etiopia del fascismo e di Hailé Selassié; Linke invece vorrebbe interpretare una terra dai confini indefiniti, illuminata da una luce assoluta, ma difficile da racchiudere in uno scatto. Come accade nelle migliori avventure di viaggio, una volta scoperto di non poter utilizzare la ferrovia, i due troveranno altre cose: la casa di Rimbaud ad Harar, imprese cinesi che costruiscono imponenti autostrade, una linea aerea privata in mano a una misteriosa signora esportatrice di chat, l’oppiaceo diffuso nel Corno d’Africa. E poi c’è l’impatto con una popolazione sospesa tra il vitalissimo caos di Addis Abeba e il silenzio degli altipiani dove la natura sovrasta l’uomo. Per il giovane scrittore è l’occasione per fare i conti con le proprie radici, per Linke l’occasione di mettere in dubbio il proprio sguardo di occidentale. Per entrambi l’occasione di riflettere sulle contraddizioni della globalizzazione, viste da una prospettiva africana. Ne vien fuori un diario di viaggio in cui scrittura e fotografia si completano, offrendo al lettore l’idea di un mondo forse non più esotico, tuttavia lontano dal nostro: un’esperienza che non si consuma facilmente, anzi destinata a restare dentro.
Vincenzo Latronico, Armin Linke, Narciso nelle Colonie – Un altro viaggio in Etiopia
Humboldt books, coedito con Quodlibet
2013
16,5 x 22 cm
168 pagine, brossura, copertina morbida
ISBN 9788874624713