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Può qualcosa di poetico diventare politico e viceversa, qualche volta? Dalla riflessione posta da Francis Alÿs nell’opera Sometimes Doing Something Poetical Can Become Political, And Sometimes Doing Something Political Can Become Poetic nasce Politics/Poetics.
Qual è il significato di politico e di poetico e l’arte può fonderli? Nel libro, l’autrice costruisce una ellisse concettuale in cui Francis Alÿs e Jeremy Deller vengono analizzati come due paradigmi a cui si interpolano Phil Collins, Mike Kelley, Allan Kaprow, André Cadere, Hélio Oiticica, Akram Zaatari, Santiago Sierra, Bas Jan Ader, Lawrence Weiner, Elia Suleiman, Harmony Korine, Group Material, Vito Acconci, Alejandro González Iñárritu e nondimeno a Stuart Hall e Antonio Gramsci, Hannah Arendt e Guy Debord e il cinéma vérité in un’affinità anticonvenzionale di comportamento e decostruzione semantica.
Politics/Poetics discerne di concetti e situazioni che indagano i rapporti egemonici tra campo del potere e campo intellettuale e discerne dell’utopico e del paradossale, dell’assurdo e del metaforico, del logico e dell’illogico, del folk e del rock, dell’ironico e del rapsodico, di Marx e dei Depeche Mode.
Teresa Macrì, Politics/Poetics
Postmedia Books
2014
208 pagine
39 illustrazioni
copertina flessibile
Italiano