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Il primissimo giorno che ho trascorso a fotografare Roma (era il caldo settembre del 2007), il mio assistente mi portò al Testaccio per mostrarmi il vecchio mattatoio. La zona era quasi completamente abbandonata, abitata da barboni e da cani affamati, e stava iniziando a soccombere alla gentrificazione, ma non era difficile immaginarsi le viscere che scorrevano giù per i canali di scolo e i lamenti e i muggiti delle bestie. L’assistente, che era un astuto musicista oltre che uno chef, mi raccontò come la cucina romana sia definita “Quinto Quarto”, nome che deriva dal cibo che gli operai del macello portavano a casa, interamente composto da elementi di scarto dell’animale. Da ingenuo americano in visita per la prima volta in una capitale europea fui molto colpito dall’umiltà di questa descrizione, che mi ricordava come questa fosse una città di gente che lavorava, e che si trascinava tra gli affascinanti strati di reperti storici. Rimasi inoltre affascinato da quanto il concetto di “Quinto Quarto” fosse importante per il mio mestiere di fotografo, che è sempre stato mosso dal mio forte desiderio di guardare attraverso l’iconografia culturale corrente e di vedere ciò che in teoria non dovrei vedere. […]
Tim Davis, Quinto Quarto
Punctum, 2013
A cura di Marco Delogu
Testi di Tim Davis
Graphic design by Kittesencula.com
21×25 cm
100 pagine
Copertina morbida
Italiano / Inglese
ISBN 978-88-95410-20-3