AA. VV., REAL REVIEW 9 – END TIMES, 2020

Nuovi presagi appaiono ogni giorno: incendi e inondazioni incontrollabili, scioglimento dei ghiacci, innalzamento dei mari, estinzione di massa, pandemie incurabili e escalation di violenza di pensiero e di fatti. Come può Real Review aggiungere qualcosa di positivo a questo contesto, al culmine della nostra ansia globale? Il tempo distrugge tutti i mondi, e buona liberazione! Il passato è un paese straniero, i suoi orrori e le sue delizie rifuse dai temperamenti del nostro tempo presente.

La Fine dei Tempi riguarda una relazione diversa con il futuro, come veramente al di là della nostra previsione o concezione. Riguarda l’inazione, un nuovo tipo di passività e pazienza, un senso accresciuto del nostro essere al mondo, la nostra umanità collettiva, e il valore della vita non umana.

Non sono tempi strani? Intervistiamo RYUICHI SAKAMOTO sul significato di un buon tempismo. OLAFUR ELIASSON presenta un’opera d’arte speciale per aiutarci a sentirci più insieme, mentre WILL SELF rivede l’adattamento profondo e l’ellissi. La curatrice SARAH MCCRORY ripercorre il lavoro dell’artista femminista ALEXIS HUNTER, che a sua volta esamina perché le mogli dei marxisti fanno ancora i lavori domestici. EXTINCTION REBELLION pubblica un manifesto e un appello alle armi, mentre CRESSIDA BROTHERSTONE e HARLEY WEIR rivedono la terapia artistica e la neurodiversità. HITO STEYERL rivede gli algoritmi pensati per distinguere i volti dai sederi. GIORGIO AGAMBEN ripercorre il contemporaneo.

Nel numero anche: AMY ROMER che rivede la schiavitù dei giorni nostri, mentre JACK SELF rivede l’invenzione della casalinga giapponese e come i rifrangimenti siano taglienti. ELISABETH KENDALL recensisce la poesia jihadista, TAMAR SHAFRIR recensisce Vitruvius, RAVEN SMITH recensisce il ciclo infinito della moda e ZOË RITTS parla dei pop-up.