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Larry Clark aveva 16 anni quando nel 1962, insieme ai suoi amici, iniziò a farsi di Valo, un inalatore nasale che conteneva un’enorme quantità di anfetamina. Dopo aver lasciato l’Oklahoma per studiare fotografia a New York e dopo due anni di servizio in Vietnam, Clark fece ritorno a Tulsa dove passò dalle anfetamine all’eroina. Qui ha avuto inizio la sua pratica fotografica, stravolgendo la tradizione documentaria dell’epoca: rivolge la macchina fotografica verso se stesso e la sua cerchia di amici, producendo una serie di fotografie crude e intime che raccontano la disintegrazione del sogno americano.
Le immagini di Clark rivelano la vita “invisibile” di adolescenti americani di periferia, che vivono uno stile di vita trasgressivo e fuorilegge, commettendo furti e rapine a mano armata per procurarsi la droga. Un piccolo numero di queste fotografie ha trovato sfogo nel 1971 in Tulsa, una pietra miliare della fotografia contemporanea.
A 50 anni di distanza, Larry Clark è tornato al suo archivio di stampe, elaborando una visione potente del suo lavoro del 1962-1973 per produrre il suo nuovo libro RETURN, scioccante oggi come mai lo è stato, soprattutto in un momento in cui la dipendenza da oppioidi negli Stati Uniti è più diffusa che mai.
Larry Clark, RETURN
Stanley/Barker, 2024
Copertina rigida
25×33 cm
72 pagine
Lingua inglese