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“Mentre guido fuori dalla città, il vento si alza, sferzando la neve polveroso dai cespugli fino a farla turbinare sull’asfalto. So cosa sto cercando, ma mi accorgo del cartello un momento in ritardo. La superficie è infida. Lascio che l’auto rallenti a passo d’uomo prima di frenare.”
Dopo aver raggiunto la notorietà con i suoi ritratti intimi, Vanessa Wisnhip in Snow sperimenta una nuova distanza fisica tra sé e i suoi soggetti, rivelandoci quanto spesso ciò che non si è completamente compreso sia molto più avvincente di ciò che risulta chiaro e definito. Forse è un’ovvietà, ma è un’ovvietà che ringiovanisce e respira con ogni nuovo particolare del racconto dell’autrice.
Questo senso di straniamento riecheggia anche nel pezzo di narrativa del poeta e romanziere Jem Poster, che si intreccia con le fotografie di Snow. La fotografa non è Winship, il soggetto non è qualcuno da lei ritratto. Quella di Poster è una finzione, un altro affascinante strato di questo libro complesso, che espone la scivolosità insita in qualsiasi narrazione e destabilizza le letture superficiali.
Vanessa Winship, Snow
Deadbeat club, 2022
Story by Jem Poster
19,5 x 25 cm
104 pagine
Copertina morbida fotografie a colori e b/n
Lingua inglese
ISBN: 978-1-952523-03-8