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Hoda Afshar, The Fold, 2025

55 Euro

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4 disponibili

Attraverso una riappropriazione critica, Afshar rivendica un’eredità fotografica coloniale fissata sulla donna velata.

The Fold è un’indagine critica visiva e psicologica sull’eredità duratura delle pratiche fotografiche orientaliste e colonialiste e sui modi in cui questi sguardi continuano a plasmare il modo in cui i corpi, in particolare quelli islamici velati, vengono visti, archiviati e consumati.

Questo nuovo corpus di opere dell’artista iraniana Hoda Afshar prende le mosse dal vasto archivio di Gaëtan Gatian de Clérambault (1872-1934), psichiatra e fotografo francese che, all’inizio del XX secolo, ha prodotto migliaia di immagini di donne velate – e talvolta anche di uomini – in Marocco. Scoperte da Afshar durante le sue ricerche al musée du quai Branly – Jacques Chirac di Parigi, queste fotografie erano state originariamente utilizzate da de Clérambault a sostegno delle teorie psicoanalitiche sulla fantasia, la copertura e il desiderio, tutte filtrate attraverso una lente profondamente coloniale.

Per la prima volta nella sua carriera, Afshar si confronta direttamente con un corpus di opere d’archivio. Dopo aver scoperto che l’archivio online del museo ritagliava automaticamente le immagini di de Clérambault al momento del download, Afshar trasforma questo degrado in un commento incorporato. Stampando in camera oscura e manipolando digitalmente questi frammenti, rompe il loro intento originale e li trasforma in uno spazio di resistenza. I suoi interventi ribaltano lo sguardo su se stesso, invitando gli spettatori a mettere in discussione le dinamiche di potere intessute nell’atto di guardare e a confrontarsi con i pregiudizi culturali proiettati sul velo.

Nata dopo la rivoluzione islamica in Iran, Afshar è cresciuta in una società in cui il velo era diventato un simbolo centrale nella negoziazione dell’identità politica e culturale. Al centro del suo impegno con l’archivio c’è il riconoscimento di come il corpo femminile islamico sia stato a lungo strumentalizzato per servire ideologie contrastanti. Mentre lo svelamento era usato per giustificare la conquista imperiale, il rivelo è diventato un simbolo di resistenza, ma è stato anche imposto dalle autorità statali a fini coercitivi. Attraverso la rielaborazione di queste immagini coloniali, Afshar naviga in questa storia intricata, forgiando una terza via che critica sia le forme esterne che interne di dominio.

Questo libro sperimentale raccoglie oltre 960 rielaborazioni su gelatina d’argento di Afshar dell’archivio di de Clérambault, ognuna delle quali è un gesto di rielaborazione, rifiuto e riflessione critica. The Fold include saggi di Ali Behdad e Annabelle Lacour, una conversazione tra Taous Dahmani e l’artista, ed è pubblicato in occasione della mostra personale di Afshar Hoda Afshar. Performer l’invisible, al musée du quai Branly – Jacques Chirac (30/9/2025 – 25/1/2026).

 

The Fold, Hoda Afshar
Loose Joints
Libretto cucito di grandi dimensioni con copertina goffrata a otto pieghe.
24,5×24,5 cm
228 pagine
435 tavole monocromatiche
Con saggi di Ali Behdad e Annabelle Lacour e una conversazione tra Taous Dahmani e l’artista.
Bilingue in inglese e francese.
A cura di Sarah Chaplin Espenon e Hoda Afshar
Progetto grafico di Loose Joints Studio
Pubblicato da Loose Joints in collaborazione con il musée du quai Branly – Jacques Chirac
ISBN 978-1-912719-64-8

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