Peter Funch, The Imperfect Atlas, 2020

L’ultimo progetto di Peter Funch affronta il passaggio del tempo e gli effetti continui e in evoluzione dell’uomo sull’ambiente. Opportunamente, Funch esplora l’Antropocene utilizzando una tecnica fotografica inventata al culmine della rivoluzione industriale, quella delle separazioni RGB a tre colori. Con immagini catturate durante i vari viaggi di Funch attraverso la Northern Cascade Mountain Range, il libro è una ricreazione imperfetta dei paesaggi e della natura selvaggia come raffigurata nell’archivio di cartoline d’epoca ed effimere della regione che l’artista ha accumulato durante i suoi viaggi. Utilizzando mappe e immagini satellitari per localizzare la posizione in cui le immagini delle cartoline sono state create, Funch riprende i paesaggi attraverso tre esposizioni distinte tramite filtri rossi, verdi e blu, trasposti uno sopra l’altro. Mentre il tempo collassa attraverso i paesaggi ricreati, caratteristiche ed eventi sono rivelati o oscurati da ogni filtro successivo, parlando di ciò che Funch chiama “la nostra cecità alle conseguenze che stiamo creando”.

The Imperfect Atlas porta alla luce un dialogo sull’impatto severo e accelerato dell’uomo sulla natura, un archivio visivo solenne e mistificante di una natura selvaggia che il futuro potrebbe non vedere.