“Dicono che proprio qui dove siamo noi c’è il cratere Okama, ma se non possiamo vederlo, come
possiamo essere sicuri che esista?”
– estratto dal taccuino di Clara Gassull.
Il viaggio – l’idea di mobilità e spostamento – ha stimolato l’opera e la vita di numerosi autori, acquisendo un’importanza vitale nella generazione di nuove proposte artistiche. Nel 2019 abbiamo avuto l’opportunità di recarci per la prima volta in Giappone, curiosi di scoprire una cultura che faceva parte del nostro immaginario e che si era consolidata nella nostra memoria attraverso libri e immagini. Per quattro settimane il viaggio ci ha permesso di accumulare esperienze, di organizzare tempi diversi, fisici, metaforici, immaginari, per comporli come un territorio riflessivo. Nella serie che ne è scaturita, la fotografia e il disegno propongono altri modi di vedere, immaginare e sentire ciò che abbiamo di fronte. Il disegno lo fa in modo più astratto e sintetico, con un tratto sottile ma deciso. La fotografia, invece, cerca di ancorarsi a una certa realtà e di rivelare qualcosa al di là di ciò che la sua superficie mostra. Entrambe le discipline cercano di condividere con lo spettatore processi temporali ed esperienze che si prolungano in spazi poetici, in echi più interiori. Il risultato è una registrazione dell’esperienza vissuta, due storie intrecciate, dove ognuna agisce come eco dell’altra.
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The Okama Paradox, Israel Ariño e Clara Gassull
Stampe alla gelatina d’argento, stampate su carta semi-opaca Ilford, 2022
Edizione di 20
Dimensione stampa 20 x 25 cm
Dimensione cornice 32 x 37 cm
1000 € solo stampa
1200 € stampa con cornice