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Archphoto 2.0, VISIONARY THINKERS, 2017

10 Euro

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Il dopoguerra è stato un periodo molto intenso di sperimentazioni, visioni e immaginari. La fine di un periodo tragico per il mondo ha consentito agli intellettuali, gli architetti in particolare, ma anche i cineasti di ripensare il futuro immaginando nuove situazioni con un ottimistico uso delle tecnologie. Per alcuni come Buckminster Fuller la tecnologia è stata la risorsa per salvare il mondo come nel caso della copertura di Manhattan sotto una cupola di vetro, quasi a preservarla come un antica rovina. Così questo nuovo numero di archphoto2.0 è dedicato ai Visionary Thinkers, ovvero coloro che attraverso il loro pensiero hanno immaginato nuovi scenari.

Il visionario ha una spiccata immaginazione e pensa al futuro della città. In alcuni casi la visione si trasforma in utopia realizzata come nel caso di Yona Friedman che negli anni cinquanta immagina un certo sviluppo delle città, leggere, tecnologiche, mobili e temporanee negli usi per poi verificare quanto da lui disegnato diventi realtà. Sono pochi gli intellettuali che sono riusciti a uscire dalle allucinazioni visionarie per trasformarle in utopie realizzate.

Con un saggio di Anna Rita Emili che crea una spaccatura tra una concezione visionaria positiva e concreta come la maggiore parte dei saggi presenti in questo numero, ed una netta distinzione tra i termini visionario e utopico, nel rapporto tra Boullèe e Fuller.

In questi periodi di crisi dell’architettura l’unica possibilita’ per gli architetti e’ ripartire dai Visionary Thinkers!

AA. VV. – Visionary Thinkers
Plug In – Archphoto 2.0
2017
134 pagine, 15 x 21 cm
Illustrazioni a colori
Brossura
Inglese

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