Michael Schmidt, Waffenruhe, 2018

In contrasto con le immagini consapevolmente sobrie, ma tutt’altro che cliniche, delle serie precedenti, Schmidt utilizza dettagli carichi di atmosfera con immagini in bianco e nero ad alto contrasto di paesaggi urbani, dettagli della natura e ritratti in Waffenruhe per creare un’immagine soggettiva e plumbea di una città ancora divisa. Non utilizza più le tecniche della pura documentazione, ma riunisce sorprendenti combinazioni di immagini per esprimere il senso distopico della vita di una generazione poco prima della caduta del Muro. Schmidt evoca un mondo di rotture e assenze che rifugge da un punto di vista sicuro e globale. Le immagini lavorano con il testo di Schleef per creare una prospettiva brusca e del tutto individuale sulla fragilità dell’esistenza umana. La prima edizione, pubblicata nel 1987 dalla casa editrice berlinese Dirk Nishen Verlag, è andata rapidamente esaurita e continua ad avere prezzi elevati sul mercato dei libri antichi. Trent’anni dopo, Waffenruhe viene ora ristampato. Questo libro d’artista, spesso incluso nelle liste dei libri fotografici più influenti di tutti i tempi, viene nuovamente reso disponibile.