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Andrea Alessandrini, Piccola Russia, 2021

20 Euro

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Dicono che questo posto, dove ti trovi ora, una volta era sotto il mare. Poi l’acqua si è ritirata e ha lasciato l’argilla. Una montagna di argilla. E c’erano paludi sabbiose, con piante e alberi. Un parco che dominava la valle. Ora il cielo è nero e il fumo delle fornaci copre tutto. Milioni di mattoni prendono forma. Cento anni fa il villaggio degli operai delle fornaci è cresciuto intorno alle ciminiere. Questa è la Valle dell’Inferno. E questa è la mia casa. Solo una strada porta qui, e in un posto così isolato è difficile credere che siamo a Roma, la città che sta crescendo usando i nostri mattoni. Ma la cupola di San Pietro è sempre lì a ricordarcelo. La si può vedere dal Monte Ciocci, e nelle notti d’estate brilla al chiaro di luna. Esprimi un desiderio e lancia un sasso: se lo colpisci, il tuo desiderio si avvererà. Riccardo Veschi non è come gli altri. Per i suoi operai è quasi un padre. Non uno dei capi, ma un uomo degno di rispetto. Come il lavoro, che ti consuma le mani e a volte ti lascia senza fiato. Lenin, in uno dei suoi discorsi, parlava della valle come di un modello di vita comunitaria e la chiamava Piccola Russia. Ma forse questo è un mito. Non posso davvero credere che Lenin, con tutto quello che ha dovuto fare… I bambini nascono. Crescono, appesi al collo della madre, succhiando latte e argilla. Fa così caldo vicino alle fornaci. Ricordo ancora l’odore, il ricco sapore acido in bocca e il sudore. Poi, uno dopo l’altro, i camini smettono di fumare. Molte persone se ne vanno. E un giorno arrivano le ruspe del Consiglio. Mio padre grida, poi piange mentre le case del villaggio vengono giù come se fossero state bombardate. Al loro posto ci danno nuovi appartamenti da affittare, nei palazzi del Comune. Qualcuno li chiama ‘scatole di cartone’, come se una scatola potesse avere dodici piani. Ma io ho ancora un mattone della stanza in cui sono nato. Sono passati meno di 40 anni, e i bulldozer sono tornati di nuovo, proprio davanti alla sala della chiesa. Questa volta è per il nuovo grande centro commerciale: 15.600 metri quadrati di vetro, porte scorrevoli, scaffali. Un ipermercato, 58 negozi, 10 ristoranti e una libreria. C’è anche una palestra. Oggi un filo di fumo si alza ancora dal cuore del vecchio villaggio. Un panificio prepara decine di pagnotte di pane caldo e croccante. Ma il pane fresco, come tutti sappiamo, diventa rapidamente duro e immangiabile.

Andrea Alessandrini, Piccola Russia

Witty Kiwi Books, 2021

paperback

96 pages

11 x 19 cm

English

ISBN 979-12-80177-04-9

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