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Tempo strano, nuvole sul futuro e tante persone che scendono dalle loro auto per mostrarci il fascismo diretto senza rendersi conto di quello che stanno facendo, o avendo paura di farlo. Gian sa davvero cosa sta fotografando, ascolta la sua bicicletta e cammina per i quartieri per vedere cosa gli mostreranno. Ha una direzione e un occhio di riguardo per la luce e fa risaltare il “cliché” della strada, degli edifici abbandonati, nella sua ricerca fotografica. Ha un flusso naturale da una foto all’altra, e si collega con un suo stile, che è brillante e prezioso. Immaginiamo che non sia possibile rimuovere la cortina di fumo sotto cui viviamo, togliere le persone dalla strada, creare nuovi alloggi in edifici abbandonati, ma è possibile muoversi tra i problemi e riflettere su ciò che stanno facendo, sui diritti sociali che sono così lontani dalle nostre mani. Una verità che, stampata qui, ci fa venire voglia di andarcene da dove siamo e di lasciare il nostro stato di comfort.
Cortina de fumaça, Gianfranco Vacani
Club del Prado
68 pagine
18,5 x 26 cm