20 Euro
Esaurito
In questo libro/manifesto – a tratti irriverente, ma ricchissimo di riferimenti storici – Kenneth Goldsmith tenta di ripensare la figura dello scrittore (ma anche del lettore) contemporaneo. Un programmatore di linguaggio, un pensatore interconnesso che predispone e cura una complessa «macchina da scrittura». Se fossero l’elaborazione testi, la programmazione e la crittografia a reinventare la letteratura? Se a dare nuova sostanza all’atto creativo fossero il plagio, l’appropriazione, il furto e quindi, in fin dei conti, la non originalità?
I testi si moltiplicano, persino le nostre immagini, i nostri video e la nostra musica sono fatti di lettere, e quindi il linguaggio è ovunque. Davanti a questa propagazione dobbiamo imparare a negoziare e gestire la quantità enorme di testo a cui siamo soggetti.
Partendo dal modo in cui le arti visive hanno reagito all’avvento della fotografia, Goldsmith tenta di ripensare la creatività dal suo apparente azzeramento, tracciando una narrazione avvincente che attraversa, intrecciandoli, gli ultimi cento anni di storia della letteratura e delle arti visive: dalla poesia concreta fino ai più recenti esperimenti post-internet, dal situazionismo alla videoarte, passando per James Joyce, Walter Benjamin, Jonathan Lethem e Cory Doctorow.
Kenneth Goldsmith – CTRL + C, CTRL + V – Scrittura non creativa
Nero Editions
Collana: Not
2019
Traduzione: Valerio Mannucci
288 pagine
Copertina flessibile
Italiano