Mariana Chiesa Mateos, Furia di Lama, 2021

“Questa cartella contiene otto stampe serigrafiche a cura di Else Edizioni realizzate originariamente in xilografia. Il progetto Furia di Lama nasce nel 2016 in seguito ai conflitti in Medio Oriente, le conseguenti migrazioni di massa e la morte di migliaia di persone nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo.

Ho usato i testi di scrittori che si sono espressi contro la violenza nei suoi molteplici aspetti, che si sono opposti alla guerra, che hanno vissuto in esilio.
Il rifiuto della guerra si estende anche a tutte le diverse forme di violenza inclusa la povertà economica come violenza di Stato. A ciò si aggiunge la crescente violenza contro le donne e i corpi dissidenti con il tragico aumento dei femminicidi.
La scrittrice spagnola Gloria Fuertes è presente con una frase molto evocativa: La patria no es una bandera, ni una pistola. La patria es un niño que nos mira. Dylan Thomas con la sua poesia And death shall have no dominion la cui traduzione in spagnolo Y la muerte no tendrá poder è attribuita a Juan Gelman. Ho conosciuto questo testo attraverso la versione musicale del “Cuarteto Cedrón”. Questa immagine è stata composta in Argentina a La Plata, nel laboratorio tipografico “Magia negra”.
Virginia Woolf è citata con un frammento tratto da Three Guinee, pubblicato nel 1938, dove la scrittrice analizza e critica la società patriarcale basata sul dominio che conduce inesorabilmente alla guerra. Il ritratto di Angela Davis è accompagnato dalla frase che dà il titolo al suo libro Freedom is a constant struggle.
Le immagini della carovana migrante e delle donne in Lucha por la tierra sono state realizzate appositamente per questa cartella. “Lotta per la terra” è un tributo alle attiviste viventi e a tutte quelle che sono state assassinate nel tentativo di difendere i loro territori contro le politiche estrattive. Tra quelle che ho ritratto ci sono Berta Cáceres, Marielle Franco, Francia Márquez, Moira Millán.
Basta ya! De violencia contra nuestros cuerpos territorios è un appello per fermare la ricolonizzazione dei territori degli indigeni, dei contadini e dei corpi di donne e bambini in America Latina, dove le brutali pratiche repressive, la violenza sessuale, l’estrattivismo e la continua spoliazione sono realtà quotidiane.
Perché, come sostiene l’antropologa Rita Segato, tutta la violenza è patriarcale.”

Mariana Chiesa Mateos