Irene Zottola, Ícaro, 2021

Per fuggire dal labirinto in cui erano stati imprigionati, Dedalo costruì un paio di ali per sé e per suo figlio Icaro. Volare li avrebbe resi liberi. Nel suo entusiasmo, dopo aver spiccato il volo, Icaro si avvicinò troppo al sole, per cui il calore sciolse la cera che teneva le piume sulla schiena e finì per cadere in mare e annegare.

Nel corso della storia, si è creato un legame tra gli esseri umani e il cielo; tra il desiderio di volare e il significato fisico e simbolico che comporta il volo. Di conseguenza, il volo riunisce elementi contrari e complementari: l’eterno e l’ascendente in contrapposizione al deperibile e al discendente, la speranza e l’angoscia nell’atto di imparare a volare e quindi alzarsi o precipitare a terra; la vita e la morte.

Il nostro desiderio di volare risponde al nostro bisogno di spostarci da un luogo all’altro, anche se molto spesso precipitiamo in un abisso, come fece Icaro.