Marguerite Bornhauser, RED HARVEST, 2019

Prendendo il titolo dal libro di Dashiell Hammett, pioniere del romanzo poliziesco americano, Red Harvest di Marguerite Bornhauser è un’estensione del lavoro iniziato e presentato all’MEP, Maison Européenne de la Photographie, Parigi.

« Nel romanzo di Dashiell Hammett i dettagli colorati potevano essere considerati come un puro caso atmosferico nella ricerca di una narrativa più coinvolgente. Ma in Red Harvest i corpi solari, le acque troppo luminose, i cieli ardenti e le ombre spezzate fanno qualcosa di completamente diverso.

Piuttosto che proporre una falsa realtà in cui possiamo perderci, ci portano via dalla vita così com’è, o almeno, come la sperimentiamo normalmente in superficie, portandoci in profondità in una verità alternativa sempre presente e super satura.

I colori qui non sono mai puramente o semplicemente simbolici, a significare qualcosa di specifico o strettamente definito. Invece, il colore stesso significa, nella sua presenza e aspetto, varietà e intensità, organizzazione e disposizione, che qui siamo in un mondo originale, e vedendo in modo diverso».

Dal testo di Simon Backer