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In questo lavoro innovativo, Ariella Azoulay rivede a fondo la nostra comprensione dello status etico della fotografia. Essa deve, insiste, essere compresa nella sua inseparabilità dalle tante catastrofi della storia recente. Sostiene che la fotografia è un particolare insieme di relazioni tra gli individui e i poteri che li governano e, allo stesso tempo, una forma di relazioni tra pari che limita quel potere. Chiunque, anche un apolide, che si rivolge ad altri attraverso fotografie o occupa la posizione di destinatario di una fotografia, è o può diventare un membro della cittadinanza della fotografia.
Gli argomenti cruciali del libro riguardano due gruppi che sono stati resi invisibili dal loro stato di eccezione: i non-cittadini palestinesi di Israele e le donne nelle società occidentali. La domanda principale di Azoulay è: In quali condizioni legali, politiche o culturali diventa possibile vedere e mostrare il disastro che colpisce chi ha una cittadinanza imperfetta in uno stato di eccezione? The Civil Contract of Photography è un lavoro essenziale per chiunque cerchi di capire i disastri della storia recente e le conseguenze di come essi e le loro vittime sono rappresentati.
Ariella Azoulay – The Civil Contract of Photography
Zone Books
2008
586 pagine, 15 x 23 cm
brossura
Inglese