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Aby Warburg, LE RITUEL DU SERPENT. RÉCIT D’UN VOYAGE EN PAYS PUEBLO, 2015

25 Euro

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Il Rituale del Serpente potrebbe essere la migliore introduzione all’opera profonda e singolare di Aby Warburg (1866 – 1929), la via più diretta per raggiungere il cuore del suo pensiero. Il suo lavoropresso gli Hopi ci appare come l’espressione spaziale di un desiderio incoercibile di sfuggire ai limiti, ai condizionamenti del suo ambiente e della sua disciplina accademica: «Ero sinceramente disgustato dalla storia dell’arte estetica. » Per questo specialista già rinomato del Quattrocento, attento alla grande voce imperiosa di Nietzsche, «la contemplazione formale dell’immagine» non poteva che generare «chiacchiere sterili». Ed ecco che nel 1923, ventisette anni dopo la sua indagine presso gli Hopi, Warburg, internato nella clinica psichiatrica di Ludwig Binswanger, a Kreuzlingen, per gravi disturbi mentali accentuati dalla guerra, chiede insistentemente di tenere una conferenza. Allora riemergono davanti ad assistenti e malati tutti i dettagli del viaggio americano: danze, santuari, ornamenti, gesti, habitat, disegni, incontri; ma anche la catena di associazioni che, sul tema ambivalente del serpente – crudele con Laocoonte, benefico con Asclepio, seduttore e mortifero con le ninfe serpentine di Botticelli o del Ghirlandaio -, non ha cessato di condurre Warburg da un’Antichità millenaria fino alle pratiche cerimoniali dei «primitivi» (e viceversa). Warburg trascorrerà cinque mesi in America. Osserva, disegna, fotografa i rituali indiani. Rientrato ad Amburgo, organizza tre proiezioni in foto-club. Poi niente. Silenzio. Riprende la sua vita di ricercatore, pubblica saggi che faranno data. L’episodio indiano è dimenticato, represso. Introduzione dello storico dell’arte Joseph L. Koerner, Il Rituale del Serpente è accompagnato dal diario tenuto da Warburg negli Stati Uniti, da un testo del suo allievo e successore Fritz Saxl e da un saggio di Benedetta Cestelli Guidi.

Aby Warburg – Le Rituel du Serpent. Art & anthropologie
Edition Macula
2015, quarta edizione
Introduzione di Joseph L. Koerner.
Testi di Fritz Saxl e Benedetta Cestelli Guidi
Brossura
Francese

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