Leggerissimo Panzoo – numero uno – versione integrale
Editoriale
Panzoo quest’anno compie 10 anni. Sarà un anno di decisiva trasformazione. Un anno di irreversibile passaggio ad una forma più matura, più adulta, più leggera. Abbiamo deciso di celebrare questo anno speciale con una pubblicazione che accompagnerà la consueta mappa dei luoghi della fotografia a Roma che Panzoo pubblica da qualche anno. Sarà una pubblicazione di approfondimento sui tanti elementi che costituiscono il sistema della fotografia a Roma. A Roma, in particolare a Roma, a differenza di altre città, si può osservare l’intera filiera della fotografia: dalla formazione universitaria alle scuole professionali pubbliche e private; dalle istituzioni pubbliche che conservano apparecchi storici e archivi fotografici a quelle che mettono in relazione la fotografia con le altre espressioni dell’arte contemporanea; dagli studi fotografici dove si fanno originali sperimentazioni alle gallerie che promuovono i fotografi più innovatori; dai laboratori di stampa ai restauratori di fotografie; dai micro e grandi editori di fotografia alle librerie specializzate nel far dialogare la fotografia con la letteratura, il design, l’arte; dalle agenzie fotografiche alle associazioni che diffondono cultura fotografica e permettono di usare la fotografia come strumento di socializzazione. Panzoo da anni cerca di mostrare la fotografia a Roma nella sua interezza, completezza e complessità, mappandone i luoghi, dando notizia delle attività dei tanti soggetti che fanno fotografia a Roma. Per questa pubblicazione abbiamo invitato una curatrice, Chiara Capodici, libraia, editrice, docente, a presentare la propria idea del tessuto della fotografia a Roma attraverso una serie di interviste che descrivono luoghi, soggetti, temi, secondo lei, particolarmente significativi per orientare un ipotetico studente che voglia iniziare un percorso professionale nella fotografia. Lo studio Mistaker ha creato un nuovo contenitore grafico, Leggerissimo, dove collocare queste interviste e dove illustrare la relazione che la curatrice ha immaginato avessero tra di loro. Panzoo con questo nuovo strumento vuole andare oltre il livello descrittivo della mappa. Leggerissimo è una topografia del pensiero! Leggerissimo è uno strumento per dare immagine e voce ad una comunità operosa di professionisti che a Roma si muove tra la gravità dei luoghi e la libertà delle idee, tra la specificità dei contesti e la contagiosità delle passioni. Una comunità che Panzoo si sforza di rendere sempre più collaborativa, aperta e consapevole di sé.
Paolo Franzò — Panzoo
Geografie sentimentali
Queste pagine si aggiungono alla ormai tradizionale mappa di Panzoo come un inserto, Leggerissimo, che racchiude attraverso una serie di interviste il mio personale punto di vista su come cominciare ad usarla, andando allo stesso tempo anche un po’ oltre i suoi confini, fisici e concettuali.
Cercando uno spunto utile a farmi venire qualche idea, mi sono ricordata di ciò che mi ha fatto conoscere la fotografia a Roma, quando da studentessa di Storia dell’arte della Sapienza per caso iniziavo ad affacciarmi a questo universo: la mostra di Kudelka al Palazzo delle Esposizioni e la prima edizione di Fotografia – Festival Internazionale di Roma, e allo stesso tempo la mia amica che frequentava i corsi di Scienza e Tecnica, e mi costringeva ad aiutarla a ripassare il sistema zonale e a montare una camera oscura autogestita in un centro sociale di Conca d’Oro. La Storia del rapporto fra la pittura e la fotografia nel secondo ‘800 all’Università, i primi incontri con gli artisti nei loro studi -l’incontro/scontro con la pratica, con la realtà-, i musei e le prime gallerie, le librerie, prima fra tutte la libreria Ferro di Cavallo a via di Ripetta, che ora purtroppo non esiste più. Ma per ogni porta chiusa si apre un portone, o almeno molte altre porte, e chiedendomi come possa iniziare ad orientarsi un* giovane student* di oggi, ho seguito un po’ la falsa riga del mio percorso, con l’occhio particolare tarato sull’oggi di un’appassionata di editoria e il filtro di una libraia di nicchia del Pigneto, con tutti gli splendori e le miserie del caso.
Ho avuto la fortuna di essere stata complice dell’incontro fra Panzoo e lo Studio Mistaker e ora loro si vendicano di me così. Sul cartaceo, che è leggerissimo, con una versione ridotta, e con uno spazio un po’ più ampio sui siti di Panzoo e di Leporello.
Lontana dall‘essere esaustiva, ho seguito la pista di ciò che mi è familiare, cercando in una maniera semplice e un poco schematica di coinvolgere ogni volta due voci, in un certo senso diverse e complementari, del mondo delle università, delle accademie d’arte, di spazi istituzionali che ospitano biblioteche e dedicano un’attenzione particolare all’editoria fotografica, di gallerie e librerie, di studi d’artista sui generis. Mi arrampico su alcuni dei primi rami di un albero dalle diramazioni ben più articolate, spesso non riducibili a delle semplici categorie, ma a un intrecciarsi di aspetti legati al mondo della fotografia, e così qui mancano alcuni degli anelli fondamentali di questa rete: i laboratori di stampa e produzione, gli stampatori d’arte, gli spazi indipendenti, le tante realtà che progettano festival, manifestazioni e incontri, realizzati su basi spesso quasi, se non completamente, autonome, come nel caso di Charta, del giovanissimo Incontri Visivi, del premio Bastianelli o del mitico Fotoleggendo.
Ma insomma, ci si orienta poco a poco e mi piace considerare questa come una visione a volo d’uccello che mette all’inizio a fuoco ciò che già conosce e che fa parte di un sistema molto più vasto in cui -a volte mi sembra soprattutto qui a Roma- spesso ci si perde forse proprio per la sua grande vitalità.
Mi sono tante volte chiesta se valesse la pena rimanere in questa città, e la risposta che continuo a darmi è si, dai, a patto di continuare a nutrire la curiosità per ciò che accade al di fuori della cerchia del Grande Raccordo Anulare, di fare rete sempre di più all’interno di questa città ma anche di continuare ad essere curiosi, interessati, a cercare un confronto con ciò che non fa parte del nostro caotico quotidiano, a coltivare la diversità e il dialogo, ad imparare dal confronto, e a cercare sempre nuove forme per trovare un proprio spazio di senso all’interno di questo sistema aperto. E così, per farla breve -che altrimenti da Leggerissimo questo inserto diventa Pesantissimo-, prima di iniziare a condividere con voi le mie geografie sentimentali romane, mi sono tolta la curiosità di fare qualche domanda a una delle fondatrici della libreria After 8 Books, che si trova a rue Jarry, a Parigi, per sapere com’è la vita parallela di una piccola libreria d’arte che fa ricerca a in un’altra città, in un altro Paese. Che a me le mappe piacciono soprattutto perché mi ricordano quanto mi piace essere sempre in viaggio.
Buona lettura!
Antonia Carrara, co-fondatrice della libreria After8, Parigi
Le Università, interrogare l’oggetto fotografico o della consapevolezza critica
Oltre ai mostri sacri della Sapienza e di RomaTre, Roma è costellata di tante altre realtà accademiche, dagli altri poli pubblici alle università private e straniere, che si occupano a vario titolo di fotografia e offrono possibilità di formazione teorica o più tecnica. Il mondo della fotografia e dell’arte in generale ha nelle sue pieghe una molteplicità di sfaccettature che va ben al di là della semplice dicotomia fra teoria e pratica artistica!
Ilaria Schiaffini, docente di Storia della Fotografia, Università degli Studi La Sapienza di Roma
Le Accademie, o della relazione tra pensiero e azione
Il confronto fra ABA e RUFA ci restituisce uno spaccato delle possibilità offerte dal pubblico e dal privato, che non ci permette qui di approfondire la molteplicità di corsi offerti dalle tante altre accademie e scuole, che spesso rappresentano il primo passo nella scoperta della galassia fotografia e del suo essere parte di un ben più ampio universo, oltre ad essere importanti spazi creatori di comunità.
Le Istituzioni e i libri: dalle biblioteche ai progetti editoriali
I musei e gli spazi pubblici che ospitano esposizioni o collezioni di fotografia sono moltissimi. Abbiamo scelto qui di mettere a confronto due realtà, la Galleria Nazionale e l’ICCD, che offrono possibilità di scoperta e approfondimento anche sul piano del libro, grazie alla presenza di biblioteche e di iniziative editoriali focalizzate sulla promozione della contemporaneità. Se il pubblico offre molte più possibilità di quanto si creda nel poter scoprire il mondo dell’editoria fotografica storica e di recente produzione, ci sono anche realtà private che coraggiosamente portano avanti un percorso di promozione e divulgazione della cultura fotografica attraverso i libri, prima fra tutte la biblioteca di Officine Fotografiche.
Lucia Piu e Giulia Talamo, Biblioteca della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Francesca Fabiani, Responsabile Fotografia Contemporanea, ICCD
Le gallerie, o dei mercati in espansione e dei margini d’azione
Se abbiamo voluto confrontarci qui con due delle più giovani e intraprendenti gallerie romane che si occupano anche di fotografia, la geografia di questa città, a dispetto di quanto si possa credere, offre moltissime occasioni per esplorare la fotografia attraverso non solo gallerie vere e proprie, ma anche spazi ibridi come -solo per citante alcuni- Ombrelloni, Cosmo o al Quadraro Pianobi, o Spazio Y, o studi condivisi come MUTA. Luoghi, tutti, dove esplorare quanto di più vitale offre la comunità artistica romana. Basta digitare in rete “spazi indipendenti a Roma” e vi si dischiuderà un mondo!
Eugenia Delfini, fondatrice della Galleria Eugenia Delfini
Niccolò Fano, fondatore e direttore della galleria Matèria
Le Librerie, o del mondo variegato e immenso dei libri
Il lapsus più comune che ho modo di ascoltare da libraia è utilizzare la parola biblioteca al posto di libreria. Eppure in questo lapsus si racchiude tutto il valore di spazi come questi, la cui funzione va ben aldilà di quella di vendita al dettaglio, ma sono forse il primo anello per la divulgazione e l’approfondimento della cultura fotografica e non solo. Per fortuna a Roma c’è una bellissima rete di “negozi” irresponsabili e più o meno specializzati, o che nella loro attività vanno ben oltre questa semplice definizione, che con passione continuano a navigare controcorrente, da ONEROOM a S.t. foto libreria galleria ad, ancora una volta, la libreria di Officine Fotografiche. Qui abbiamo voluto mettere a confronto due libraie dalle storie molto diverse, due esempi affascinanti per non dire unici.
Adele Marini, co-fondatrice della Libreria Marini e responsabile della sede a Roma
Chiara Bandi, selezione editoriale delle librerie di Macro e Palazzo Esposizioni Roma
Nuovi mondi possibili, o di studi d’artista sui generis
Con queste parole cerchiamo di ovviare alla difficoltà di dare un nome a delle realtà ancora una volta ibride, che alla semplice dimensione di studio d’artista aggiungono differenti modalità di apertura al pubblico, di dialogo con la città e invenzione e rinnovamento di economie e identità professionali che seguono strade che si intrecciano e amplificano a quelle della fotografia professionale. Ancora una volta, due voci che sono solo una sintesi estrema di un coro ben più articolato e una fonte di ispirazione che apre la strada a nuove realtà all’interno di un sistema fotografia e artistico che cresce, cambia e si arricchisce di sempre nuove possibilità.
Studio Bayard, collettivo di fotografi e laboratorio specializzato in tecniche di stampa fotografica
Colophon
Numero a cura di ChiaraCapodici
Progetto grafico Mistaker
Contributors
Antonia Carrara,
Antonello Frongia,
Ilaria Schiaffini,
Ernani Paterra,
Michele Palazzi,
Lucia Piu e Giulia Talamo,
Francesca Fabiani,
Eugenia Delfini,
Niccolò Fano,
Adele Marini,
Chiara Bandi,
Futura Tittaferrante,
Studio Bayard
Chiuso in redazione Dicembre 2023