Gabriele Rossi, Xerotypes, 2020

30 Euro

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2 disponibili

Da Itaca, le cui immagini sono scattate con banco ottico, Gabriele Rossi procede col sottrarre l’elemento propriamente fotografico. Come i luoghi sono svuotati dall’associazione a una visuale predeterminata, a una localizzazione, così le fotografie diventano le matrici di copie, diventano xerox, Xerotypes. Il loro montaggio in serie le presenta come moduli di un accostamento indivisibile perché contiene in sé un senso ulteriore, un viaggio che smarrisce i luoghi (un processo a ben vedere già iniziato in Itaca) per ritrovare le somiglianze nelle forme, nel ritmo del loro accordo e della loro interferenza. Nel suo lavoro più recente, The Lizard, il fotografo si confronta con il paesaggio americano e con una certa visione non soltanto fotografica ma anche letteraria di questa realtà, continuando il suo lavoro attraverso il dialogo del banco ottico con l’asciutto bianco e nero della fotocopia.

Gabriele Rossi, Xerotypes

Auto prodotto, 2020

21 x 29,5 cm

30 pagine, stampato in xerografia

Copertina morbida

 

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